Le feste, la musica che girava, sbattendo sui muri per arrivare all’orecchio di tutti.
Queste piccole e inutili cose, per lei un essere vivente costretta ad esibirsi in un show perenne, rappresentavano uno dei piccoli piaceri di quel insulsa vita, e questa festa era senz’altro la sua preferita…le maschere o meglio la maschera lei la portava sempre in viso, nascondendo a tutti quanti il suo vero io, e tutte questa gente non altro che un suo doppio che ballano allegramente.
Gabrielle questo era il suo nome, doveva essere la persona che dava più nell’occhio il suo egocentrismo le lo imponeva, non poteva resistere a tutti gli occhi puntati su di lei.
Indossava un abito lungo dalle varie sfumature verdi e man mano si scendeva prendevano il colore rosso per poi sfuggire al violetto accesso, attaccati alla gonna vi erano delle carte con dei numeri scritti in caratteri cubitali, in testa portava uno strano cappello largo a tre punte, simile a quello dei pirati, in cima aveva una piccola piuma gialla e infine sul lato dentro scendeva fino al viso con un velo di pizzo nero.
I capelli finemente boccolatti alla perfezione, circondavano la maschera la cosa più semplice che indossava, era bianca con uno strano disegno tribale sotto l’occhio, questi erano le cose più rilevanti, i piccoli dettagli stanno al vostro occhio scoprirli.
La ragazza teneva in mano un vecchi libro, sembrava annoiato, ma non era così era solo un pretesto per iniziare la conversazione con qualcuno d’interessante, il divertente stava nel togliere la maschera e scoprire cosa vi nascondeva.